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12 Luglio 2010

CONTO ENERGIA 2011 - Approvate dalla Conferenza unificata Stato-Regioni le nuove tariffe incentivanti

Dopo tante fumate nere e girige finalmente è arivata la fumata bianca, anzi, verde, visto che finalmente è stato approvato il tanto atteso Conto Energia 2011, il sistema di tariffe incentivanti fondamentale per la filiera italiana del fotovoltaico e per tutta la nostra Green Economy, l'unico settore economico che, in tempi di crisi come quelli attuali, fa registrare un segno positivo con aumento dei Green Jobs, i posti di lavoro "verdi" legati al settore delle energie rinnovabili.

Nella riunione di giovedì pomeriggio, infatti, la Conferenza unificata Stato-Regioni, dopo numerosi rinvii legati ad i più svariati motivi, ha approvato il nuovo Conto Energia per l'anno 2011 nel quale, finalmente, sono state recepite molte delle indicazioni proveniente dalle associazioni che riuniscono i produttori del settore, (compreso le linee guida sulle autorizzazioni degli impianti di produzione energetica da rinnovabili) sulle cui istanze si erano trovate spesso a convergere, così come avvenuto con le polemiche sull'art 45 in materia di certificati verdi, anche le opinioni e le prese di posizione delle associazioni ambientaliste, che avevano spesso denunciato la troppa indecisione del Governo nel perseguire le politiche a favore dell'ambiente, del risparmio energetico e dell'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.

l primo ad annunciare alla agenzia giornalistica Reuters l'approvazione del Conto Energia 2011 è stato Marcello Mochi Onori, segretario generale della Conferenza delle Regioni e delle province autonome. "Le Regioni - ha detto il funzionario - hanno espresso l'intesa tout court senza altre indicazioni sullo schema del decreto legato agli incentivi per la produzione di energia fotovoltaica", Le Regioni, dunque, hanno approvato senza modifiche la bozza di Conto Energia più volte rimaneggiata esprimendosi favorevolmente al decreto recante "Nuovi criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare" e alle "Linee guida per il procedimento di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili.

 

"Il Conto Energia e le Linee Guida, attesi da tempo dagli operatori del settore, - ha commentato Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia - danno una spinta decisiva alla strategia di sviluppo delle fonti rinnovabili delineata dal Governo. Favoriscono l’innovazione in un settore fondamentale per la ripresa e la competitività del Paese e consentono, inoltre, l’armonizzazione e la semplificazione delle procedure nazionali e regionali”.

Ma quali sono, dunque, le novità del decreto atteso da migliaia di imprese produttrici di pannelli e di energia solare, che stavano già subendo ripercussioni negative dall'incertezza del quadro normativo ?

Innanzitutto c' è una semplificazione, con la riduzione a due dei tipi di impianto fotovoltaico: “impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici” e “altri impianti fotovoltaici” (eliminata, quindi, la categoria della parziale integrazione); gli impianti sono suddivisi in 6 classi di potenza: tra 1 e 3 kW; tra 3 e 20 kW; tra 20 e 200 kW; tra 200 e 1000 kW; tra i 1000 e i 5000 kW; oltre i 5000 kW. Viene introdotta, poi, la categoria “impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative” come chiesto dalle associazioni, che beneficeranno di tariffe incentivanti (secondo tre intervalli di potenza) più alte rispetto alle altre due tipologie. Queste tariffe saranno decurtate del 2% all’anno (anziché del 6% come per gli impainti "normali") nel 2012 e 2013.

Sembrerebbero confermate, infatti, le indicazioni normative contenute nell'ultima bozza circolante, secondo la quale le tariffe incentivanti subirebbero, a partire dal 2011, un sensibile calo rispetto alle tariffe in vigore per l'anno in corso, con tagli fra il 18 e il 20% nel 2011, con ulteriore decurtazione del 6% all’anno per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2012 e nel 2013. La bozza, poi, prevedeva un periodo di assestamento per continuare, quindi, con una nuova politca di riduzione delle tariffe, tuttavia secondo il modello tedesco ( come richiesto dagli operatori del settore) , ovverosia con decremento a scaglioni e secondo scadenze temporali prestabilite al fine di meglio programmare gli investimenti.

 

La tariffa incentivante, tuttavia, risulterebbe incrementata, con ulteriore bonus del 5%, per gli impianti diversi da quelli realizzati sugli edifici, che si trovino in aree industriali, commerciali, cave esaurite, aree di pertinenza di discariche o di siti contaminati. Il premio aggiuntivo per gli impianti in regime di scambio sul posto, realizzati sugli edifici e che riducano di almeno il 10% l’indice di prestazione energetica dell’edificio (da dimostrare con una certificazione energetica), può raggiungere il 30% della tariffa incentivante. Per gli impianti a concentrazione, le tariffe incentivanti saranno divise in due intervalli di potenza e decurtate del 2% all’anno nel 2012 e 2013.

 

La bozza di DM, inoltre, fissa a 8.000 MW l’obiettivo nazionale della potenza da installare entro il 2020. Il tetto della potenza incentivabile è di 3.000 MW, a cui si aggiungono 200 MW per gli impianti integrati e 150 MW per gli impianti a concentrazione. Sono confermate le condizioni per la cumulabilità delle tariffe incentivanti e la riduzione dell’Iva; resta il divieto di cumulo con le detrazioni fiscali.

Approvate, poi, anche le Linee Guida per i procedimenti autorizzativi alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili. Anche questo un provvedimento particolarmente sentito dalle categorie produttive perché in grado di disciplinare in maniera il più possibile univoca l'iter autorizzativo su tutto il territorio nazionale. Le Regioni e gli Enti Locali dovranno recepire le Linee guida entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Un allegato ad hoc è stato preparato per gli impianti eolici, visti i maggiori problemi di armonizzazione con il paesaggio circostante dati da questa fonte di energia rinnovabile. Tra gli altri aspetti, poi, sono state individuate, fonte per fonte e per ogni tipologia di impianto, le modalità di installazione che consentono l'accesso alle procedure semplificate, ovvero la denuncia di inizio attività e anche gli impianti che possono rientrare nella attività di edilizia libera.

(fonte www.greenme.it)



06 Giugno 2010

  Energie rinnovabili: Regione Lombardia si conferma tra le più virtuose

In Italia un decimo del volume d’affari legato all’idroelettrico, ai rifiuti ed al biogas viene generato nella Regione Lombardia. Questo è uno dei dati emersi da un Rapporto che il Politecnico di Milano e la Camera di commercio di Milano hanno realizzato in merito allo sviluppo sul territorio delle fonti rinnovabili.

E se in tali ambiti la Lombardia è una Regione virtuosa, lo stesso si può dire anche per il fotovoltaico con Brescia, Milano e Bergamo che spiccano a fronte di oltre seimila impianti fotovoltaici presenti su tutto il territorio lombardo per una potenza che, in base ai dati aggiornati al giugno del 2009, è pari a quasi 57 MW, ma che entro il 2011 è destinata a quadruplicare fino ad arrivare a 230 MW.

Non a caso la Regione Lombardia è la prima in Italia per numero di impianti, mentre per potenza complessiva cumulata il primo posto è della Regione Puglia in virtù di una massiccia presenza sul territorio pugliese di impianti fotovoltaici aventi una taglia industriale. Quello realizzato dall’Ente camerale con il Politecnico di Milano è il primo Rapporto nell’ambito di una collaborazione nata nel mese di marzo dello scorso anno al fine di poter studiare, ma anche diffondere e consolidare le opportunità, sul territorio lombardo, legate allo sviluppo delle principali filiere di generazione di energia da fonti rinnovabili, ovverosia l’eolico, il fotovoltaico, l’idroelettrico e le biomasse.

Attualmente, restringendo il campo al fotovoltaico, l’energia prodotta nella Regione Lombardia è in grado di soddisfare il fabbisogno di 15-20 mila famiglie; a livello provinciale, per numero di impianti, spicca Milano dove però il numero di impianti pro-capite è tra i più bassi della Regione insieme a Como. La densità, infatti, è pari ad appena 32,56 impianti per ogni 100 mila abitanti per il semplice fatto che nel capoluogo lombardo l’unità abitativa tipica è sia multifamiliare, sia a più piani.


(fonte: www.ecologiae.com)



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